Dove siamo: l’estremo Ponente Ligure

Quasi giunti in Francia, in una terra affacciata sul mare e protetta a nord dalle montagne, la nostra azienda è situata nella Val Nervia vicino al confine francese e alla Costa Azzurra. Il clima mite e riparato ha permesso da diversi secoli alla pianta dell’ulivo di trovare un habitat ideale nella Liguria, per quanto all’estremo nord dello sviluppo di questa piana mediterraneo e le nostre valli, quanto sono agitate dal vento, si presentano argentate per via del colore della parte inferiore delle foglie spostate dal vento.

Se la Liguria è conosciuta per il suo clima, non tutti sanno che la Liguria di Ponente, da Sanremo-Ospedaletti al confine è particolarmente fortunata potendo contare per tutto l’anno di temperature particolarmente miti ed una costa ed un entroterra fruibili tutto l’anno.

Per gli appassionati, poi, di storia, paesaggio, escursioni, la buona tavola ed il buon vino, con piccoli spostamenti è possibile scoprire situazioni molto diverse ed interessanti, da giardini botanici di rara bellezza affacciati sul mare fino alla flora alpina, da borghi medioevali fortificati a zone selvagge dove la presenza dell’uomo è rara e l’ambiente intatto. Di tutto ciò beneficiano le nostre piante, l’ulivo e la vite, che produce un vino corposo e che è frutto di un’insolazione non comune (sconosciuta,  dalle nostre parti , la nebbia).

I muri a secco sono inseriti armonicamente nel passaggio e tra gli ulivi e il colpo d’occhio su intere colline terrazzate colpisce il viaggiatore che può spingersi ad immaginare lo smisurato impegno profuso nel corso dei secoli e la difficoltà legate al lavoro della nostra terra, dove a parte una meccanizzazione limitata, il lavoro manuale ed arcaico costituisce ancora l’unica possibilità di curare le coltivazioni, in particolare ulivicole e viticole.

L’ulivo, essendo una pianta sempreverde, permette anche d’inverno il colpo d’occhio rigoglioso sul territorio, che da novembre a marzo è punteggiato dalle reti stese per la raccolta e da un intenso formicolare degli sbattitori che si animano quasi in una danza intorno agli alberi.

Il mandorlo, sentinella della primavera, annuncia il cambio di stagione, mentre cominciano a fiorire una moltitudine di ginestre e mimose, aimè spesso un ricordo del boom della floricultura che per decenni ha permesso una vita più che decorosa, anche se estremamente faticosa a due generazioni di floricoltori.

La memoria più evidente di questo mondo è la presenza di grandi serre, alcune delle quali in corso di smantellamento, ma che in parte continuano a produrre sfruttando l’ottimo clima, il sole intenso e il riparo offerto dalle lunghe vetrate.

Tuttavia la perla del territorio è l’entroterra, spesso sconosciuto e pieno di angoli unici, antichi borghi e ponti di pietra, laghetti nascosti incastonati in zone selvagge, chiesette di campagna semplici e antiche che, da sole, per chi sa coglierne la romantica armonia, costituiscono – da sole – la meta di una passeggiata e di un pomeriggio in relax fermando per un attimo il “rotolar di gomme” della nostra auto, lontano dal caos del vivere che può aspettare, senza fretta.

Tramonti, panorami mozzafiato, un antico frantoio, antichi percorsi di crinale per i più sensibili, mercatini biologici e di antiquariato, prodotti locali ; teatri all’aperto, musiche occitane, giochi pirotecnici costituiscono un prisma sfaccettato e aperto all’attenzione del visitatore e utili ad attrarre il suo interesse, rendendo possibile, pur nella semplicità e con i giusti ritmi , sentirsi parte per qualche giorno, di questa terra.

Translate »